Orientamento scolastico: cosa scelgo?
Quando arriva il momento topico della scelta della scuola secondaria di secondo grado scattano alcune reazioni che variano di famiglia in famiglia, di studente in studente, ma che possiamo descrivere e raggruppare in tre macro categorie:
1) Il catastrofista: studente o genitori o, nel peggiore dei casi, entrambi, non avendo le idee chiare vedono solo nubi nere all’orizzonte e un futuro senza speranze. Questa categoria fonda le radici su una mancanza di fiducia in sé stessi come studenti, come figli, come genitori. I figli pensano di non essere abbastanza bravi per alcuna scuola, i genitori non ripongono fiducia sulle capacità di scelta del giovane studente e restano in balia dell’ansia;
2) Il menefreghista: dalla parte opposta si trovano le famiglie che prendono con leggerezza questo passaggio, perché la storia è già scritta nella lunga tradizione di frequentare che ne so, il liceo scientifico, o perché c’è già un lavoro pronto nell’attività di famiglia. Questa categoria di orientandi agisce, si iscrive velocemente salvo poi farsi assalire dai dubbi o riscontrare, una volta iniziata la scuola di II grado, che non è esattamente come se lo aspettavano;
3) Il gira-frittata: questi studenti cambiano idea all’ultimo ovvero, per anni, durante la scuola primaria, hanno avuto la convinzione che da “grandi” avrebbero fatto il veterinario, la direttrice di giornale, lo chef, l’estetista…ma poi, tutto ad un tratto scoprono che il veterinario esplora gli orifizi degli animali, non se li coccola tutto il pomeriggio, la direttrice di quotidiani deve leggere tanto e saper scrivere correttamente, lo chef ipoteca le giornate di festa e l’estetista vede cose che noi comuni mortali non possiamo immaginare. E questo contatto con la realtà li sconcerta, li spaventa perché perdono le loro certezze.
Come aggirare questi momenti di limbo, di indecisione e preoccupazione?
Innanzi tutto ricordando che l’orientamento NON inizia a settembre della terza e NON finisce con l’iscrizione a scuola. L’orientamento è LUNGO TUTTO L’ARCO DELLA VITA perciò inizia molto prima e…non finisce mai!
Orientarsi è imparare a scegliere, a progettare, a vagliare più opzioni cercando di capire quale è la migliore per le PROPRIE caratteristiche personali!
Quindi cosa osservare e su cosa riflettere quando si è in orientamento?
1) GLI INTERESSI: cosa piace, cosa approfondisce lo studente di sua spontanea volontà senza che lo leghiate alla sedia? Quali domande vi pone fin da quando era piccolo/a (approfondimenti sugli stati d’animo o sulla stria dei familiari, come si sviluppano certi animali, come è evoluta la società degli egizi o come si costruisce una casetta per gli uccellini?);
2) LE ATTITUDINI: in che cosa è portato/a, quali sono le caratteristiche che mette in gioco e che gli/le fanno ottenere i migliori risultati? Cose viene loro NATURALE? Sono naturalmente portati per la progettazione, l’ambito artistico, la matematica e la logica oppure viene loro spontaneo stare nella natura, coordinare i gruppi di amici o organizzare le gite di famiglia?
3) LO STILE DI APPRENDIMENTO: come sono soliti IMPARARE? Prediligono la lettura o la pratica, la teoria o l’osservazione? Quando vi hanno stupito perché hanno fatto qualcosa mai eseguito prima, vi siete chiesti come lo hanno appreso? Quando producono qualcosa, dalla costruzione Lego alla scuola dell’infanzia, al disegno per il professore di educazione artistica come impostano il lavoro? Per prove ed errori, riflettendo su come usare spazio e strumenti, osservando chi prima di loro ha svolto il medesimo compito?
Nel momento in cui si incrociano queste ed altre variabili si inizia a costruire la cornice della scelta perché questi sono gli elementi fondanti, poi arriva il resto che consiste nella conoscenza delle proposte formative, nella motivazione, nel vissuto delle precedenti esperienze scolastiche.
Vi consiglio dunque di osservare gli studenti, non solo nei mesi della scelta, ma di anticipare e far perdurare tale osservazione PRIMA, DURANTE E DOPO la classe terza della secondaria di primo grado.
E soprattutto…i vostri ragazzi hanno bisogno della vostra opinione e dei vostri consigli, ma vogliono essere liberi di non seguirli!